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Trattoria la Rustica a Ravenna

Approfittando di una breve vacanza a Ravenna per ammirare i suoi mosaici, abbiamo deciso di regalarci una cena tipica in un ristorante tipico, Tra le varie opzioni abbiamo scelto di cenare alla Trattoria la Rustica in via Massimo D’Azeglio 28, praticamente in centro.

Il ristorante non è molto grande, avrà circa una decina di tavoli e quasi sempre il tutto esaurito, tanto che abbiamo dovuto prenotare due sere prima per trovare un posto libero.

Si presenta molto accogliente ed a metà tra il rustico ed il moderno, sulle pareti ci sono carte da parati molto particolari.

 
tavola imbandita
 

Una parete è viola damascata con disegni di fiori ed uccelli nella parte superiore, grigia nella parte inferiore, le altre hanno un damascato beige chiaro con un motivo leggermente astratto, i tavoli sono grandi e c’è lo giusto spazio tra quelli degli altri commensali. Sui tavoli ci sono ampie tovaglie grigie sovrastate da una tovaglia ocra, sopra di essa ci sono tovagliette grigie e tovaglioli di stoffa dal disegno moderno. Sono molto semplici anche le posate ed i bicchieri, con i calici da vino.

Sulla parete viola spicca una magnifica credenza in stile antico, le lampade alle pareti sono vintage ed ovunque ci sono quadri con le cornici dorate in uno stile molto anni 80, sulla parete di fondo sono disposti alla rinfusa vecchi strumenti da cucina, ed alcuni strumenti per l’agricoltura.

Dal soffitto sono sospesi dei grandi pannelli in stoffa di cui non capisco la funzione, forse servono ad assorbire i rumori, nell’angolo in fondo alla sala c’è invece una sorta di bancone da bar con una copertura in legno che somiglia ad un tetto spiovente delle bancarelle da strada.

 
cestino del pane

Il pane che ci servono è fatto in casa, sono tagli di piadina e piccoli panini al gusto di pizza bianca, molto gustosi, tanto che mi viene in mente che siano fatti con lo strutto.

 
bruciatini all'aceto balsamico
 

Per antipasto prendiamo i bruciatini, che sono un piatto di insalata verde e radicchio condito con striscioline di prosciutto curdo, arrostite nell’aceto balsamico dell’Emilia. Il sapore del prosciutto è fantastico e pure l’insalata diventa gustosa con questo aceto dolciastro davvero fantastico. La porzioni è davvero dignitosa e si può tranquillamente dividere per due persone.

I due proprietari sono di una cortesia estrema, si fermano sempre a chiacchierare con tutti i clienti, anche con noi che non siamo di zona ed intrattengono a perfezione tutti i commensali facendoti sentire come a casa, mentre attendiamo i nostri primi ad un tavolo più in fondo servono uno stinco di maiale grande quanto una testa umana, è impressionante, non credo che sia facile da mangiare per una sola persona.

Come vino prendiamo quello della casa, senza nemmeno consultare la carta dei vini, è un Sangiovese molto piacevole e scende giù senza troppe conseguenze.

tortelli di zucca
 

Simona ha ordinato i tortelli di zucca che si rivelano essere eccezionali, tra i migliori mangiati in Emilia. La zucca è pastosa e dolciastra, compatta e poco piacevole al palato, ma subito dopo aver sentito la sua nota dolce arriva a spezzare e completare il sapore una persistente nota di amaretti, che rinfresca anche la bocca. Anche la pasta che li avvolge è ottima, al dente e non troppo sottile, ruvida e presente. Sono chiaramente ravioli di zucca alla mantovana e ne abbiamo conferma quando il proprietario ci racconta che si tratta di una ricetta della madre mantovana.

 
strozzapreti con salsiccia

Per me ci sono gli strozzapreti, che a differenza di quelli romani sono una sorta di gigante spaghetto di sezione quadrata che mi fa venire in mente gli Udon giapponesi. Anche in questo caso la pasta è molto gustosa e cotta al punto giusto. Sono conditi con un salsiccia dal gusto molto delicata, non troppo grassa, ma la parte da leone la fanno i carciofi che danno quel tocco di dolcezza e sapore a tutto il piatto. Chiaramente ci sta benissimo il parmigiano reggiano che si sposa a perfezione con il gusto del carciofo.

Anche per i primi le porzioni sono discrete e se non fossimo dei lupi famelici non ci sarebbe bisogno di continuare con i secondi, ma la curiosità è troppa così ordiniamo ancora.

 
maiale marinato in sangiovese

Simona prende il maiale cotto nel Sangiovese, accompagnato dalla cicoria, è davvero strepitoso, morbido e succoso all’interno, con la nota dolce data dal vino cotto che si contrasta con amaro delle cicorie, c’è anche una parte croccante data da un trito di mandorle che ricopre la carne e dona un piacere un più nella masticazione.

 
Agnello arrosto
 

Dato che si tratta di un piatto tipico, io mi sono fatto tentare dal agnello. Le costolette tagliate spesse, vengono prima marinate a lungo, t tanto da avere un sapore leggermente dolciastro. La cottura è perfetta, quasi croccante all’esterno e tenera e rosata dentro. Anche questo piatto è accompagnato da un insalata amara in contrasto con il dolce della riduzione di aceto balsamico, da queste parti è presente ovunque perché è un vero capolavoro del gusto. La parte croccante su questo piatto è data invece dai grani di sale grosso che però non sono molto salati e sprigionano un aroma quasi dolce, è piacevole romperli con i denti e gustarne il sapore, deve trattarsi di sale dolce di Cervia.

 
cottura agnello alla griglia
 

In questo locale non c’è la fretta tipica romana di mandare via i clienti, perché tanto non si riprendano i tavoli, c’è un unico turno di prenotazione, dopo di che si mette la scritta completo all’esterno e non si lascia pi entrare nessuno. Le persone che arrivano dopo vengono mandate via, in modo che il cuoco possa chiudere la cucina in un orario decente e tutti possano rilassarsi il più possibile.

 
semifreddo al mascarpone con frutta secca
 

Non abbiamo il coraggio di ordinare il dolce per quanto siamo pieni, ma dopo aver fatto una chiacchierata con la proprietaria e dopo che ci ha lasciato la carta dei dolci per studiarla, cambiamo idea ed ordiniamo un semifreddo al mascarpone.

Il semifreddo oltre ad aver un bel aspetto è davvero molto buono, ha un gusto fresco e non troppo dolce, non è stucchevole, si lascia mangiare piacevolmente, forse l’unica cosa non troppo buona è il croccante di frutta secca, troppo zuccheroso.

 
amaro Luigia
 
 

Lo accompagnano con un amaro Amaro di erba Luigia che è gustoso e poco amaro, lascia solo una leggera nota amarognola sul palato nel retrogusto. Anche il conto è giusto, paghiamo poco meno di 70€ in due persone, che considerato la qualità e quello che abbiamo mangiato va benissimo.

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