Fast Foodcucina calabrese

Mi’ndujo il paninazzo made in Calabria

Siamo andati per pranzo in questo Fast food calabrese che ci ha tempesta mezza città e facebook con le foto di panini porosi e pieni di ingredienti. Si chiama Mi’Ndujo per un chiaro riferimento alla salsiccia sfaldabile calabrese e si trova nel centro commerciale Aura, su via Baldo degli Ubaldi.

Chiaramente a causa del covid siamo costretti ad andarci a pranzo, ma non importa, così abbiamo più tempo per digerire passeggiando in centro.

Nel locale non c’è molta gente, siamo in anticipo sull’orario di pranzo, c’è un giovane commesso, gentile, disponibile ed educato.

Io scelgo il panino speciale del giorno, a tiratura limitata, ne fanno solo 20 esemplari al giorno, anche se in tutta sincerità non credo a questa cosa che dopo averne fatti venti smettano di servirli.

Con i panini ci sono delle Birre artigianali calabresi, sia alla spina che in bottiglia e si possono abbinare ai panini scelti.

Le birre sono incluse nel menù, così come le patatine, in pieno stile McDonald.

Per le patatine oltre alle solite salse ci propone sulla alla nduja, che non possiamo non provare.

Intanto che preparano i panini ci accomodiamo al tavolo, aspettando che l’affare nero con e lampeggiante, cominci a vibrare, a quel punto posso andare a ritirare l’ordine, anche se muovermi da solo con due vassoi e con le birre diventa una missione quasi impossibile.

I panini hanno un ottimo aspetto e somigliano a quelli in foto, mordo il mio e mi esplode nella bocca una festa di gusti.

La parmigiana di melanzane è un pò nascosta tra gli altri sapori, ma è buona e fritta, quando riesco a prendere dei pezzi fuoriusciti dal panino, riesco ad apprezzarne il gusto. L’hambuger è gustoso e non secco, forse l’avrei lasciato ancora più crudo per esaltarne il sapore.

L’uovo è molto presente, ha il tuorlo cremoso che si sparge appena morso nel panino e copre un po’ gli altri sapori. La ndujia spalmata sul fondo del panino si sente a tratti, non è neanche troppo piccante e dona solo un aroma in più al panino.

Il caciocavallo si sente solo alla fine, quando filando fuoriesce e si distacca dal resto degli ingredienti, prima nemmeno mi ero accorto della sua presenza.

Il bacon presente sotto l’uovo si nasconde completamente e nemmeno ci si accorge della sua presenza, forse si potrebbe rimuovere dal panino e dare più spazio alla parmigiana di melanzane.

Le patatine sono croccanti gustose, peccato che la salsa nduja sia troppo densa e difficile da mangiare con le patatine, è perfetta da spalmare sul pane, ma non si diffonde sulle patatine, rimane tutta raggruppata in un punto, bisognerebbe allungarla e renderla più liquida.

Anche il panino di Simona è buono, ma troppo semplice, un hamburger con bacon, formaggio e cipolla di Tropea, le birre sono invece interessanti, la ipa in bottiglia, amara e leggermente aromatica, la Weiss fantastica, un’esplosione di aromi ed un gusto piacevolissimo. 

Per fortuna Simona me ne cede un terzo.

Alla fine paghiamo circa 15€ a persona per un pranzo veloce e molto soddisfacente da rifare presto.

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