Cucina italiana

Il Tiepolo Bistrot

Sono venuto più volte in questo locale ed il cibo, l’ambiente, la gentilezza dei camerieri, mi hanno sempre entusiasmato, non potendo raccontarvi tutto in una recensione, vi racconterò della mia prima volta qui:

Il Tiepolo è un piccolo localino che mi hanno consigliato i colleghi e che fa cucina italiana con qualche contaminazione nelle cucine estere, si trova in via Tiepolo ed è sempre
Il locale è decisamente grande e ben arredato in uno stile moderno con richiami al passato e dettagli non trascurabili come le bellissime scaffalature in legno dove sono esposte le bottiglie di vino, i tubi di rame a vista del condizionatore dei bellissimi e colorati quadri di artisti poco conosciuti e tante altre cose che si scoprono solo frequentandolo.
Noi siamo in sei ed troviamo posto nell’ultima sala in fondo a destra, quella del bagno, abilmente nascosto dietro uno specchio. I tavoli sono quadrati e piccoli ma all’occorrenza basta unirne qualcuno per ottenere una tavolata.
La cameriera che ci serve è molto gentile e disponibile e va come una macchinetta, non si ferma mai, schizza fra una sala all’altra e torna sempre quando ne abbiamo bisogno.
Ci aiuta nelle ordinazioni perché i menù è organizzato in maniera complessa, ha tante spiegazioni sulle intolleranze alimentari e cosa è contenuto nel cibo ma non ti guida verso una scelta, ne elenca i piatti del giorno che sono per fortuna scritti su una parete in fondo alla sala.
Dal menu si capisce che la cosa più famosa qui sono le insalate e le patate al cartoccio ripiene, il resto bisogna chiederlo alla cameriera, infatti ci lasciamo suggerire e mi convince a prendere il riso Bombay ed una patata ripiena.

Per cominciare ci servono subito dei cestini di ottimo pane, quello bianco dalla mollica tenera e la scorza croccante e quello scuro, leggermente più dolce e pieno di semini che trovo davvero eccezionale.

Gli antipasti sono molto buoni, dalle croccanti bruschette con crema di carciofi, funghi o semplice pomodoro fino ai più interessanti Hummus di ceci con pane Carasau o lo Tzatziki con verdure.

I piatti che ci servono sono generosi, si possono scegliere vino e birra in bottiglia, ma anche richiedere un bicchiere soltanto, hanno sempre aperti, tra i rossi un Sangiovese, un Merlot e qualche altro vino. Io opto per un bicchiere di Sangiovese, un vino non troppo pretenzioso ma che si può abbinare a molti piatti.
In fondo alla sala seduta ad un tavolo c’è Silvana Pampanini, ormai provata dagli anni ed i troppi ritocchini, ci ricorda che invecchiare non è facile nemmeno per chi è stato famoso e ci offre un argomento di discussione interessante per la serata.

Il mio riso Bombay è ottimo, molto delicato e reso croccante dal farro perlato, ogni tanto ci sono dei piccoli pezzi di verdura tra i quali riconosco solo i piselli, la crema che copre il riso è ottenuta con la panna ed il latte ed è soltanto lievemente speziata al curry, in modo da non coprire troppo gli altri sapori, sopra invece ci sono dei piccoli gamberetti sgusciati che danno quel tocco in più di sapore, ci avrei aggiunto un bel po’ di pepe macinato fresco ed avrei usato un riso Venere ma si tratta di dettagli, perché questo piatto va benissimo anche così.

Anche gli altri sembrano contenti delle loro insalata, le patate ripiene e gli altri piatti scelti, l’ordine è diviso in prima e seconda uscita ed ognuno può decidere cosa farsi portare prima e cosa dopo. Le uscite arrivano quasi contemporanee per tutti i commensali così nessuno deve aspettare che arrivino gli altri piatti o cominciare a mangiare prima degli altri per non far freddare il proprio.
Nella mia seconda uscita c’è questa patata ripiena di formaggio bacon e radicchio. altra ad avere un bell’aspetto è molto gustosa, mi ricorda un po’ le vacanze in bici in Austria e quel sapore intenso delle patate al cartoccio. La crema di formaggio si insinua tra i miei scavi con la forchetta nelle profondità della patata e riempie ogni boccone di gusto. 
Non possiamo andare via senza prendere il dolce, così ci lasciamo consigliare e prendiamo quasi tutti una torta alla carota e noci con crema allo yogurt e formaggio.
Nemmeno questo ci delude, la torta è gustosa e non troppo dolce, resa croccante dalle noci tritate che si riescono a percepire nella masticazione. Anche il topping è perfetto, l’acidità dello yogurt appena percettibile si armonizza con il dolce della torta e lo completa, donando quel sapore in più che viene percepito dal palato.

Nulla è lasciato al caso, anche il caffè viene servito con un piccolo biscottino di frolla, semplice ma molto buono.

Alla fine anche il conto è onesto, paghiamo circa 18,50€ a testa per una cena che ci lascia non sazi ne affamati ma appagati.

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