Pizzerie napoletane

Pizza da Attanasio a Via dei Tribunali

Con la speranza di mangiare una delle più classiche pizze napoletane, siamo scesi in centro a Napoli. Purtroppo si sa che nelle pizzerie storiche e famose, bisogna affrontare code interminabili e così non siamo riusciti ad entrare ne da Michele, ne dal Presidente, ne da Di Matteo e nemmeno da Sorbillo. Un po’ delusi e molto affamati abbiamo deciso di ripiegare su una pizzeria la cui coda alle 15:00 del pomeriggio ammontava a sole una decina di persone, così abbiamo dato il nostro nome ed in una mezz’ora abbiamo ottenuto il nostro tavolo.

La pizzeria si chiama Attanasio e si trova come tutte le più famose a Via dei Tribunali, una delle più famose strade di Napoli.

Il locale è molto piccolo ed affollato ed il nostro tavolo si trovava nella sala superiore proprio vicino al finestrone che per poco non mi decapitava aprendosi completamente fino al mio posto a tavola.

Le pareti sono chiare, stuccate e pulite e fino a metà parete partendo da terra, c’è un rivestimento che imita la pietra naturale, cosa molto in voga in tante pizzerie e trattorie che vogliono sembrare rustiche. 

Le finestre danno direttamente sul piccolo vicolo, tanto che il muro di fronte sembra quasi aggredirle per quanto è vicino. 

Ci sediamo e proviamo ad ordinare qualche tagliere di frittura all’italiana, che ci è sembrato interessante sugli altri tavoli, ma purtroppo dobbiamo rinunciarvi dato che hanno finito tutti i fritti e non possono più servirlo, così per non ordinare delle banali bruschette al pomodoro decidiamo di passare direttamente alle pizze.

Ultimamente a Napoli sta diventando famosa la pizza a stella, che non abbiamo ancora mai provato, così decidiamo di ordinare tutti quella, tranne mio padre che chiede una margherita con mozzarella di bufala. 

Questa cosa della margherita con mozzarella di bufala è nata da qualche anno e sta spopolando tra chi snobba la margherita classica e vuole mangiare qualcosa di diverso spendendo chiaramente molto di più ed mangiando spesso una pizza cruda per far in modo che la mozzarella sopra non si sciolga più di tanto.

Io da cultore delle tradizioni la trovo un po’ sacrilega e soprattutto un modo per spillare un po’ di soldi ai turisti che non sanno cosa è una vera margherita e nemmeno cosa sia una buona mozzarella di bufala.

In merito ci sarebbero molti articoli e studi di fattibilità, che trovate in rete, questo ne è un esempio: http://www.scattidigusto.it/2012/07/05/bufala-vieni-a-vedere-se-sulla-pizza-ci-va-mozzarella-o-fiordilatte

Nell’attesa delle pizze mi rendo conto che l’acustica del locale non aiuta, c’è un vociare di genti che si amplifica fino quasi a diventare fastidioso ed insopportabile.

Finalmente arriva la nostra pizza e la più classica delle birre, la Peroni, che tra le birre povere è quella che preferisco per grado di amarezza, gradazione e sapore.

La pizza ha stella è molto particolare, al centro è una margherita classica ma le punte sono invece ripiene di ingredienti diversi.

Comincio staccando le punte una alla volta, lasciando per ultima la parte centrale. la prima punta contiene ricotta, pepe e salame ed è buona. La seconda invece è ripiena di ricotta e prosciutto cotto tagliato a striscioline spesse, chiaramente non essendo un prosciutto di qualità il gusto ne risente parecchio.

Nella terza punta trovo melanzane fritte e mozzarella, un connubio classico e molto saporito.

La penultima punta contiene i peperoni che adoro ma che sono questa volta una delusione, hanno infatti un retrogusto un po’ acetoso, come quelli che di solito si comprano già pronti nelle scatole.

Lascio per ultimo la punta dalla quale spunta un ciuffo di verdura, sono sicuro si tratti di friarielli ed infatti sono proprio loro. Peccato non ci abbiano infilato anche qualche pezzo di salsiccia che ci sta sempre bene ma sono comunque soddisfatto dal loro gusto intenso che a Roma non posso mangiare.

La parte centrale è una classica margherita di media-alta qualità, nel senso che nella stessa strada a Napoli si può trovare l’eccellenza della pizza ma questa non è affatto da scartare. Tanto che per completare l’opera ne mangio un quarto di quella con la bufala che mio padre ha lasciato e poi ordino per me un altra margherita intera.

Non ci mettono tanto a portarmela visto che il locale ormai si va svuotando e nemmeno io ci metto tanto a finirla, con una voracità paragonabile a chi non mangia da una settimana la faccio fuori per poi chiedere il conto.

In quattro paghiamo circa 11€ a persona, un prezzo in linea con le altre pizzerie della zona per una pizzeria in cui ritornerei, ammesso che la prossima volta mi facciano mangiare anche la frittura.

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