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Lima Chicken, Roma

Ci andava di mangiare qualcosa di insolito e diverso per cena, così abbiamo pensato ad un ristorante peruviano che avevamo visto qualche mese fa’ su via Flaminia. Ne abbiamo anche uno sotto casa, soltanto che si limita a fare degli ottimi polli alla brace con contorni vari, questo invece offre una vasta scelta di piatti completi che ci sembravano interessanti.
Così ci siamo recati per cena al ristorante Lima Chicken, in via Flaminia 34, poco distante dalla metro Flaminio.

Appena siamo entrati siamo subito stati accolti dal gentilissimo cameriere che ci ha fatto accomodare in un tavolo da 4.
Il locale si presenta semplice, senza troppi fronzoli, le pareti sono dipinte di chiaro ed danno una sensazione di moderno e pulito. Sulla parete ogni tanto è possibile ammirare dei colorati murales raffiguranti scene di vita o simbologie tipiche Peruviane.
Il menù non è lunghissimo ma nemmeno scarno, ci sono molti bei piatti completi da poter provare a base di carne ma soprattutto pollo. Immagino che i Peruviani abbiano una speciale predilezione per i polli, visto che li cucinano in tutti i modi possibili.

Scegliamo di provare le patate fritte peruviane, una polpetta di patata ripiena di carne e due piatti completi a base di pollo e riso.

Le patate fritte sono particolari, più secche delle nostre, con una consistenza quasi simile ad una sfoglia, ci vengono servite con tre salse, una verde al sapore di menta, una rossa piccantissima ed una gialla al peperone abbastanza piccante.

Mi divido le patate con Simona e continuo a gustarle con le tre salse. Quella che preferisco è la gialla, più equilibrata e gustosa delle altre due, la rossa è troppo piccante e copre i sapori, nella verde molto fresca e delicata prevale troppo il sapore della menta.

Ci viene offerta una ciotolina di mais peruviano. E’ stranissimo, lucido all’esterno e bianco tenero dentro, stoppacioso ed insapore, quasi fastidioso da masticare ma non capisco perche continuiamo a mangiarlo senza sosta per tutta la cena.

Dopo le patate attacchiamo la polpetta fritta, è come un enorme crocchetta di patate con un cuore di carne al sugo, forse manca un po’ di sale nella parte di purea di patate ma nel complesso mi piace.

Per accompagnare la cena abbiamo deciso di prendere due birre peruviane, io ho scelto la nera “Cusquena” e Simona la bianca “Cristal”.
Non costano più delle birre europee, quindi vale la pena provarle. La bionda ha un sapore delicato, molto rinfrescante e meno amaro delle birre che siamo abituati a bere. Quella nera è invece particolarissima, ricorda una guinness nel sapore ma è molto più aromatica e dolciastra, nell’assaporarla si percepiscono dei sentori di caramello.

Dopo non molto arrivano i piatti, Simona ha preso un pollo fritto con insalata, riso verde aromatico e patate dolci peruviane con salsa di peperone giallo.

Nel mio invece il quarto di pollo è cotto al forno con le cipolle in agrodolce, c’è poi del riso bianco croccante al dente e delle patate dolci con salsa al peperone giallo.

Il riso di Simona è più gustoso del mio, ha un aroma speziato che non conosco ma che mi piace, forse è un pochino troppo cotto ma si lascia mangiare lo stesso.
Il mio riso ha una cottura perfetta e ben si accompagna al sugo di peperone giallo e le cipolle con il loro sughetto agrodolce. Anche il pollo è davvero ottimo cotto insieme alla cipolla e le spezie è rimasto tenero e sugoso.

Il pollo preso da Simona è un po’ più banale, semplice pollo fritto non panato.
Non ci mettiamo molto a ripulire tutto il contenuto dei piatti, così soddisfatto mi alzo e vado in bagno.
Anche il bagno è pulito come il resto del locale e la cosa non mi dispiace.
Uscendo dal bagno noto il vassoio con i dolci, ci sono dolci molto appariscenti, alcuni alti e pannosi, altri cremosi e colorati ed torta di creme caramel.

Torno da Simona e decidiamo che fare, lei vuole provare il dolce, io sono meno entusiasta dopo averli visti, sono uno da dolci più semplici e secchi ed ho già in mente di passare da “mondo arancina” per prendere un bel cannoletto siciliano.
Lascio che lei ordini la sua torta alta e pannosa e quando arriva mi lascio tentare da una prova. Affondo il cucchiaio nei tre stati di pan di spagna e porto alla bocca un boccone, mi sembra secca ma qualcosa mi spinge a riprovare e giudicare con meno superficialità.

Al secondo boccone cambio opinione, è deliziosa, non troppo secca né troppo bagnata, la panna non disturba e si limita alla guarnitura superiore, il gusto viene dato da un sapiente uso di una crema simile alla chantilly ed da pezzettini di ananas intrappolati nella crema.
Finisce che litighiamo con i cucchiaini a chi si accaparra più bocconi possibili.

Ora siamo soddisfatti ma un’idea malsana mi balena per la testa, voglio provare anche la torta al cioccolato, Simona sembra resistere ma poi cede e mi accontenta.
Otteniamo la nostra fettona di torta al cioccolato ricoperta di panna che si rivela buona anche più della precedente. Il pan di spagna al cioccolato è gustosissimo e devo ricredermi sul mio giudizio visivo.

Ci vorrebbe un amaro peruviano per completare la serata ma devo guidare, così chiediamo il conto. Sono una quarantina di euro in due, un prezzo onesto che ci spingerà di sicuro a tornare per gustare le altre specialità del Perù.

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