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Antica pizzeria da Michele, tra le migliori pizzerie di Napoli

Oggi abbiamo deciso di mangiare la pizza in una di quella che probabilmente è tra le migliori e più antiche pizzerie di di Napoli, l’antica pizzeria da Michele, aperta dal 1970 e che conserva ancora un unica sede in via Cesare Sersale 1/3 a Napoli. In pratica dalla Stazione centrale basta imboccare il rettifilo e girare nella traversa via Piero Colletta sulla destra che da sulla piazza dove noterete la gente in fila per strada.

Qui per mangiare bisogna sempre fare qualche ora di fila, per questo ci siamo avvantaggiati e siamo arrivati alle 12:00, abbiamo dato il nome all’interno e ci siamo accomodati per strada insieme a tutte le altre persone con fatalità, proprio il numero 12.

Attendere per strada tra la gente di Napoli è sempre uno spettacolo di folclore, nei 30 minuti che abbiamo aspettato abbiamo assistito ad un’auto che prendeva un motorino in sosta ripetutamente per poi scappare via facendo finta di niente ed alcune liti tra automobilisti nervosi che volevano entrare nel vicolo salendo sulla gente in coda.

Quando siamo entrati ci hanno assegnato un posto nella prima sala proprio di fronte al forno a legna, e ci hanno fatto accomodare allo stesso tavolo di una coppia di perfetti sconosciuti, qui può succedere, perché i tavoli sono pochi e vengono riempiti tutti per sfruttare gli spazi.

I tavoli sono di marmo bianco e non c’è tovaglia, solo il piatto, il tovagliolo, le posate ed il bicchiere. Le pareti sono bianche con le classiche foto Napoletane e le foto degli artisti famosi che sono passati di qui nell’arco della storia del locale. Sul fondo c’è un bancone a vista dove due velocissimi artigiani preparano le pizze, di fianco al bancone, sulla nostra destra c’è un enorme forno a legna che da tempo immemore sforna le migliori pizze di Napoli.

Il menù è scritto sul muro ma non è molto complicato, rispecchia lo schema delle vecchie tradizioni napoletane, c’è la pizza marinara e la pizza margherita e nessun altra possibilità di scelta, l’unica variante è poterla ordinare di dimensione media, piccola e grande, ed aggiungere se si vuole extra mozzarella, se volete altro andate altrove, qui non si scherza siamo nel regno della pizza.

Decidiamo di non farci mancare niente ordinando una marinara e due pizze margherite, tutte in formato classico, perché già sappiamo che la vera pizza di Napoli è così leggera che una non basta mai.
Il cameriere è un signore anziano che prende tutte le ordinazioni a memoria, non segna niente su foglietti o macchinari elettronici ma stampa con precisione le ordinazioni di tutti i tavoli nella sala nella sua mente ed a quanto pare non sbaglia mai.

La marinara quando arriva è più grande del piatto, ci inonda con il suo aroma di aglio ed origano che mi ricorda tanto l’infanzia quando non mangiavo altro tipo di pizza. La tagliamo a metà e la attacchiamo da con una voracità sale che in meno di due minuti è completamente sparita dal piatto, ne resta solo il ricordo.

Subito dopo ci servono le due margherite, sono così belle che me le conserverei come ricordo, se non avessi fame, le porterei a Roma per far vedere a tutte le pizzerie cosa vuol dire fare una vera pizza e quali sono le sue caratteristiche. Cornicione tenero e croccante alto quanto un dito, parte centrale sottile e morbida, con il pomodoro umido e mai secco, se la si taglia a spicchi, si piega lo spicchio a metà e si cerca di alzarlo, tutta la parte centrale deve ripiegarsi nel piatto lasciando cadere tutto il condimento, pomodoro e mozzarella, ancora ben caldi.

Ne taglio uno spicchio, lo piego a metà, poi infilo la forchetta sotto la punta per non fare cascare tutto e me la infilo in bocca. E’ divina, la perfezione assoluta, un perfetto equilibrio tra il gusto della mozzarella e quello del pomodoro, con un lieve aroma di basilico fresco.
Resterei a vivere in questa pizzeria per poter mangiare a pranzo e cena questo capolavoro culinario.
Questa pizza è pura arte e nonostante i minacciosi servizi di Report, continuerò a venire qui a mangiarla, perché quelle che fanno nelle altre parti del mondo non sono neanche lontanamente paragonabili alla vera pizza.

Non mi ci mettiamo molto a finire anche le margherite, così per liberare il tavolo alle centinaia di persone in attesa fuori dalla pizzeria, chiediamo il conto al cameriere dalla memoria di ferro ed andiamo in cassa.
Sono 16€ per tre pizze, due coca cola ed se si vuole, il pagare il servizio basta lasciare una mancia a piacere.
Ringraziamo, camerieri, pizzaioli e qualsiasi altra persona abbia contribuito alla nostra gioia ed andiamo via felici.

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