Cucina italianaAgriturismo

Agriturismo La masseria

Immerso nel verde del Lazio, a nord ovest di Roma direzione Bracciano, c’è un agriturismo molto frequentato che si chiama La Masseria e si trova vicino al borgo di Tragliatella, in via Crescentino 499.
Questo agriturismo non è proprio un luogo per vegani o vegetariani e nemmeno per chi non è pronto a mangiare fino a scoppiare.
Mancavamo da un paio anni in questo posto ed abbiamo deciso di tornarci per passare una domenica piacevole all’aperto, mangiando prodotti tipici della terra braccianese. Qui non si ordina e non si sceglie niente, pensano a tutto loro, trovate il vostro tavolo già imbandito con gli antipasti che vi aspettano e così andrà avanti per tutto il pasto.

Ad aspettarci sul tavolo ci sono delle verdure croccanti e buonissime, si percepisce il sapore di una coltivazione naturale all’aria aperta.
Le zucchine e le melanzane sono sode e saporite, la buccia della melanzana non asportata le dona quel pizzico di gusto frizzanti o che da un tocco in più.

I salumi sono discreti, anche se hanno sofferto la nostra attesa, mentre il caprino fresco è fantastico, non troppo saporito ne sciapo, un piacere per il palato.

C’è anche un bel po’ di piede di porco, bollito è servito in una salsina acetata, non lo mangiavo da tempo ed ho ricordato la mia infanzia quando lo compravo sulle bancarelle insieme alla trippa, dato che sembra dire mangiami tutto, non posso fingere di non sentire e devo sacrificarmi per rendergli onore.

A tavola c’è già un vino di quelli tosti, della casa, che scende giù anche bene ma attenzione, perché non è leggero e può ingannare facilmente, mettete prima qualcosa nello stomaco.

Il top però sono questi fagioli neri, dolciastri, piccanti e cremosi, una vera prelibatezza per il palato che richiedono di essere mangiati con un bel po’ di pane, anche se il proprietario, che è passato a darci il benvenuto al tavolo (lo fa con tutti i clienti) ci ha suggerito di non toccare pane fino in fondo al pranzo, perché ci sarà da mangiare ancora tanto.

Al momento non conosciamo il prezzo del pranzo, non l’abbiamo nemmeno chiesto al momento di prenotare, sarà una sorpresa alla fine del pranzo ma dalle esperienze passate sappiamo che sarà di sicuro onesto.

Finiti gli antipasti siamo già abbastanza soddisfatti ma ecco che ci portano due interi vassoi pieni di pasta fumante.
Il primo che assaltiamo sono delle tagliatelle con i carciofi, la panna e la salsiccia sbriciolata sono deliziose e saporite, le tagliatelle spesse e ruvide trattengono il sugo e danno un senso di soddisfazione nella masticata, ci sono poi i carciofi che completano il piatto dando quel tocco di sapore dolciastro ed aspro che rendono l’abbinamento davvero strepitoso.

La lasagna scomposta invece non regge il confronto con le tagliatelle, è buona la sfoglia ma il sugo con la carne ed il formaggio non sono entusiasmanti, hanno un sapore troppo comune, già sentito mille volte, forse sarebbe stato meglio prepararle con un sugo fresco leggero.
Dopo questi primi siamo quasi al ko tecnico ma non abbiamo ancora finito la sfida dell’uomo contro il cibo che ci hanno preparato in questo agriturismo, boccheggiamo ma ancora non molliamo.

Le nostre facce nella foto credo indichino bene il nostro stupore nel vedere tutto questo cibo, il grado di affaticamento e la sensazione sazietà che stiamo provando in questo momento.

Ci servono una quantità di roast-beef generosa, che non è male, ha un buon sapore ma come fanno quasi dappertutto è troppo cotto al centro, gli straccetti in padella sono invece divini ed è un piacere finire l’intero vassoio cercando di non esplodere.

Non è finita così perché ci sono un bel po’ di patate al forno con le braciole di maiale, cerco di mangiare la carne evitando la cotenna croccante per limitare il danno alle mie povere arterie e mi concentro sulle patate a cui non so rinunciare.

In una terrina di terracotta ci sono un bel po’ di pezzi di fegato, purtroppo è una di quelle cose che non ho mai imparato a mangiare, il retrogusto troppo forte che lascia il fegato dopo averlo masticato non riesco a sopportarlo. Questa ciotola  è così profumata che mi dispiace doverla abbandonare così piena, quindi provo a mangiarne un paio di pezzi ma non riesco ad andare oltre.

Per fortuna ci servono un po’ di insalata, ottima per sciacquare la bocca e prepararsi ad una faticosa digestione.

Chiaramente non si può finire un pranzo senza caffè, così ce ne portano uno accompagnato da vari dolcetti ed un amaro, poi per il conto dobbiamo andare direttamente in cassa.

Il conto è più o meno quello di sempre, 44€ in due, tutto compreso. Contenti, salutiamo il proprietario ed andiamo a passeggiare tra gli animali all’aperto, tra gli allevamenti di manzi fassona, cavalli, capre ed altri animali che giocano con i bambini.

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