Cucina italiana

Una giornata al Taste of Roma

Se siete appassionati di cucina come me, vi piace cucinare ma anche mangiare, non potete perdervi Taste of Roma, una manifestazione culinaria dove alcuni tra i migliori cuochi di Roma cucinano i loro piatti migliori a prezzi decisamente più abbordabili di quelli che fanno nei ristoranti.

Così armati di una grande curiosità abbiamo prenotato due biglietti online comprensivi di un corso di cucina.
La manifestazione dura 4 giorni, da mattina a sera e ci sono vari tipi di biglietti, se vi sentite vip potete prenotare il biglietto apposto da 55€ che include l’ingresso, una card di sesterzi (la moneta da usare per l’evento) con 15€, un cocktail a scelta, una degustazione di birra Leffe, una degustazione della polpetta del giorno, 1 bottiglia d’acqua, un caffè ed un barattolo di caffè, una tagliere di salumi, un kit beauty ed un omaggio dal outlet di Castel Romano.
Il biglietto da 39€, quello scelto da noi, prevede l’accesso all’evento, un drink di benvenuto, una card con 15 Sesterzi, una bottiglietta d’acqua un calice di vino, un caffè ed un barattolo di caffe per moka, un corso di cucina con posto riservato.
Se volete potete anche pagare solo l’ingresso che costa 16€ e poi pagare di volta in volta i corsi (15 Sesterzi) ed i piatti che sceglierete nei vari ristoranti, un Sesterzo vale 1 euro.
Noi abbiamo prenotato direttamente un corso ale 15:00 comprando il biglietto da 39€ online e ci siamo presentati all’ingresso verso le 11:30 per ritirarlo, non c’è molta folla perché c’è una corsia preferenziale, per invitati speciali, accreditati e per chi ha già preso il biglietto online.
Subito ci hanno dato un pass d’ingresso, la card caricata con 15 Sesterzi, un calice per la degustazione ed un bel po’ di volantini informativi con tanto di mappa dell’evento e ci hanno lanciato nel mondo del gusto.
La manifestazione è grande e sono presenti numerosi stand culinari dove è possibile assaggiare tanti prodotti di qualità, cominciamo con il gelato di Punto Gelato che subito ci sorprende facendoci provare un delicato gelato al the verde ed uno allo zenzero, ci torneremo per prendere il gelato del pomeriggio.
Negli stand successivi c’è un assaggio di mozzarella di bufala campana, viene fatta a Vitulazio e non è male, certo per un napoletano come me svezzato e cresciuto con mozzarella di bufala e pizza margherita non è il massimo ma non credo che per gli altri ci sia troppa differenza.
L’azienda Fulvi ci fa provare un pecorino romano davvero fantastico, così delicato nel gusto da riuscire a sentire il sapore del latte, mi sono sorpreso nell’apprendere che si trattava di un prodotto stagionato almeno 6 mesi. Un pecorino così delicato potrebbe di sicuro essere perfetto al posto di quello di fossa in una matriciana.
In uno stand molto bello ed elegante sotto un tendone moderno e di design, c’è una lunga tavolata verde apparecchiata in maniera molto semplice ed elegante, in vari momenti della giornata serviranno il brunch di Edoardo Papa. Non c’è modo di capire come fare a partecipare all’evento ma siamo riusciti comunque a rimediare un menù e capire che il prezzo per partecipare è di 60€, un po’ troppo alto considerando che abbiamo già investito un bel po’ di soldi.

Per iniziare con classe il nostro giro nel gusto, ci fermiamo allo stand della Pergola. Per 7 sesterzi acquistiamo un piattino di sedanini De Cecco con gamberi rossi, purea di melanzana affumicata e croccante di pane.

La pasta è un po’ troppo al dente, devo rimuoverla dai molari con la lingua ma il sapore è unico, dalla cremosi delle melanzane arriva un sentore leggermente dolce ed affumicato mentre il pane croccante dona un pizzico di sale in più ed una croccantezza molto piacevole tra i denti. Certo la porzione è davvero minuscola ma il gusto è così immenso da soddisfare almeno il palato ed il cuore.

Per continuare scegliamo un altro piatto della pergola, una tartare di manzo con caviale Calvisius e panna acida allo Yuzu che costa 10 sesterzi. La porzione oserei dire che è invisibile, ben miniaturizzata ed elegantemente impiattata ed l’aroma è fantastico. Il gusto di questa carne è fantastico già da solo ma viene impreziosito da questa delicata panna acida che riesce ad impreziosire il gusto senza coprire gli altri sapori ma il tocco finale è questo ottimo caviale che decisamente da un sapore in più al piatto rendendolo speciale e diverso dalle classiche tartare.

Il tocco magico di Heinz Beck, che sorridente se ne sta allo stand facendo foto con il pubblico, si sente e si capisce perché viene considerato uno dei migliori chef di Roma.

Mentre sono ancora immerso nei sapori e prendo appunti sul mio cellulare, mi accorgo che Simona è sparita. La ritrovo poco dopo che prepara dei waffle in un corso gratuito di cucina.

E’ un peccato buttarli via, così decidiamo che è il momento giusto per fare una pausa dolce e li mangiamo.

All’enoteca dell’evento riusciamo a prendere il nostro calice di vino, dovendo scegliere tra quelli che non superano i 5€, così prendiamo un Aglianico anche se per la delicatezza dei piatti serviti, forse è troppo deciso.

Ora che si è fatta ora di pranzo, ho notate che l’attesa agli stand per prendere da mangiare è aumentata e che i tavolini cominciano ad essere quasi tutti pieni, come sempre la maleducazione delle persone fa si che tengano occupati i tavoli anche se non hanno niente da mangiare e così molte persone sono costrette ad andare in giro per tutta la fiera in cerca di tavoli vuoti dove appoggiarsi a mangiare.
Allo stand del ristorante Marzapane dove cucina la famosa cuoca Alba Esteve Ruiz prendo una porzione di Baccalá, chorrizo, mandorle, asparagi bianchi, quinoa, yogurt e invidia.
Questa portata è un vero piacere per la vista ma anche per il palato. Il baccalà è delicato e leggermente salato, la quinoa sotto è saporita e più croccante, la salsa allo yogurt è delicatissima e si sposa perfettamente con il baccalà senza coprirne il sapore, l’asparago bianco è molto saporito e completa il gusto dando quel tocco di sapore che ti esplode in bocca, l’invidia è molto estetica e dona un leggero amarognolo che sta bene con gli altri sapori nel piatto.
Questo è un piatto che meriterebbe una standing ovation ed i complimenti alla cuoca che al momento non so dove sia.
Al ristorante All’Oro, che scopriamo si serve per i prodotti dall’azienda agricola Fortunato che conosciamo bene per qualità, ordiniamo un Maritozzo broccoli e salsiccia, cacio e pepe.
Questo maritozzo anche se più semplice degli altri piatti, è davvero divino. Nel pane leggermente dolce c’è una delicatissima crema di broccolo romano, che nasconde una salsiccia sbriciolata di cui già conosciamo bene il gusto. Vicino c’è una spumosissima crema al cacio con pepe, davvero eccezionale, delicata e gustosa che non copre gli altri sapori ma li esalta dando quel tocco in più al piatto. Lo giovane chef Riccardo Di Giacinto si è superato con questo piatto delizioso.
Al banco della Leffe stanno facendo una delle degustazioni previste nella giornata, in appositi mini calici servono birra abbinata ad alimenti dal sapore deciso mentre un esperto ne spiega l’abbinamento e guida i partecipanti alla degustazione. Anche questo percorso enogastronomico sarebbe interessante da fare e costa soltanto 15 sesterzi,
Dallo stand del Ristorante Il Tino del cuoco Daniele Usai abbiamo preso il piatto: Guance di arzilla, crema di zucchine, tapioca ed aglio nero fermentato, per la modica cifra di 10€.

L’arzilla ha un sapore davvero troppo delicato che viene completato dalla leggerissima crema di zucchine ma la parte più importante del piatto è questa crema all’aglio nero fermentato che riempie di gusto ed aroma il palato e vince su tutto il piatto donandogli quel qualcosa in più che lo tira fuori dall’anonimato. Purtroppo manca un pochino di sale che avrebbe esaltato gli aromi e forse anche un pochino di pepe macinato fresco e non c’è niente di croccante che rompa la tenerezza degli ingredienti.

Il corso di cucina presso lo stand dell’Elettrolux dovrebbe iniziare alle 15:00 ma fino alle 15:30 non ci lasciano entrare, perché sono andati lunghi con i corsi precedenti. Inoltre per più di 20 minuti ci tengono in fila sotto il sole cocente per essiccarci per bene prima del corso.
Una volta entrati raggiungiamo la nostra postazione ed il giovane e simpatico chef Roberto Campitelli de L’Osteria di Monteverde comincia a spiegare cosa fare. Non è una ricetta difficile, in mezz’ora di tempo, mariniamo la carne di castrato, sbollentiamo le patate e le cuociamo in padella, riduciamo la birra nera con lo zenzero, cuociamo la carne ed impiantiamo il tutto, dopo di che ci cacciano via letteralmente, con tanti saluti e sorrisi perché devono recuperare il ritardo accumulato negli altri corsi.

Così ci gustiamo il nostro prodotto su di un tavolino esterno, addentandolo con una certa voracità e scoprendo che non è affatto male, anche la cannella messa per sbaglio al posto del pepe, gli ha donato un aroma interessante.

Prima che tutti gli stand comincino a chiudere per la pausa pomeridiana, andiamo a prenderci il nostro caffè Musetti con tanto di barattolo di caffè arabico macinato per moka, in omaggio. Il caffè è buono, molto aromatico ed intenso, forse un tantino troppo ristretto anche per i miei gusti di napoletano, gli avrei dato un mezzo giro in meno alla vite di regolazione della macchina automatica.
Per concludere la giornata in bellezza torniamo a prendere il gelato allo stand di Punto Gelato, una gelateria artigianale che si trova in centro a Roma e che mi sento di collocare tra le 10 migliori gelaterie di Roma nella mia lista di preferenze.
Io prendo un cono mettendo come base un gelato al latte di bufala e pepe rosa, poi per ricreare una caprese gelato, decido di mettere un sorbetto al pomodoro con basilico. Quando però la gelataia mi chiede di aggiungere il terzo gusto, resto spiazzato un attimo e decido di aggiungere un altro sorbetto di vegetali, carota con sedano.

Tutti i gusti sono molto freschi e per niente dolci. Con quello alla carota sembra quasi di mangiare un centrifugato, il gusto di carota è molto presente ed il sedano regala freschezza ed aroma.

Il gusto al pomodoro e basilico è incredibile e mi domando come mai fino ad ora nessuno ci abbia mai pensato, si possono notare nel gelato delle minuscole pellicine di pomodoro e le foglioline sminuzzate di basilico fresco. Non stanca mai perché non è dolce e perché si sente l’aspro del pomodoro e l’aroma del basilico che fanno pensare ad una bella insalata. La base che resta sul fondo è più pesante nel gusto e cremosa dei sorbetti, si sente il gusto deciso del latte di bufala che viene smorzato da una generosa quantità di pepe rosa, presente anche in grani che dona un bel sapore.
Un gelato così è perfetto per chiudere una giornata dedicata al gusto ed il fatto che non mi venga sete ne denota la qualità.
Ormai gli stand chiudono per la pausa pomeridiana e noi riprendiamo la strada di casa, abbiamo speso tra biglietti e ricariche di sesterzi circa 99€ in due, ma siamo pienamente soddisfatti ed appagati. Nessuno ci ha accreditato un biglietto omaggio e quindi posso sentirmi libero di dire quello che penso e criticare quello che non mi è piaciuto. Di sicuro torneremo per l’edizione invernale.

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