Cucina italiana

Kilo restaurant e la cena sociale di spiedini alla brace

Tornare da Kilo per farlo conoscere a nuovi amici è sempre un piacere, così quando mi hanno chiesto, dove andiamo stasera a cena? ho subito pensato che era venuto il momento di partecipare ad una cena social.

Kilo si trova ai Parioli in Via Tirso 30, ed è una specie di istituzione per i mangiatori di carne e per gli hamburger con patatine fritte.

Bancone della carne

Spiedini di carne

Il locale è rimasto da sempre lo stesso, all’entrata ci accoglie un meraviglioso bancone che ospita moltissimi taglio i carne, dalle bistecche fiorentine a quelle di provenienza estera, per non parlare dei magnifici filetti che mi osservano da dietro il vetro e mi chiedono di essere mangiati, poi sulla destra c’è una enorme quantità di spiedini sulle spade che attendono di essere dati ai fuochi, siamo venuti per loro ed abbiamo prenotato un posto al tavolo sociale, dove si può consumare una cena a base di spiedini di tutti i tipi, con contorni ed acqua inclusi a 18€.

Sono quattordici i posti sociali disponibili e bisogna adattarsi a stare seduti con perfetti sconosciuti.

Il nostro tavolo si trova in un angolo di fronte al bancone della carne con vista sull’enorme braciere acceso, il locale mi sembra ingrandito rispetto alle prime volte anche se conserva sempre lo stesso aspetto, il soffitto alato a volte di mattoncini ed un magnifico pavimento dell’ottocento che ancora resiste agli anni.

Ci accomodiamo ed i camerieri gentilissimi, fanno subito fanno partire la nostra cena chiedendo allo chef di mettere la nostra carne sulle braci.

Per introdurci al viaggio culinario negli spiedini ci servono subito degli spiedini di vitello avvolti nella pancetta, all’interno sono cosi morbidi e saporiti da riempire la bocca di sapore ed inebriare le papille gustative. L’interno tenero deve essere una sorta di impasto di carne macinata perché è troppo morbido e saporito per essere carne non trattata. 

Ne mangiamo in quantità mentre ci servono degli arrosticini di pecora davvero saporiti, che sono una delle mie pietanze preferite in fatto di carne.

Senza darci tregua ci portano subito altre spade contenenti morbidi pezzetti di carne di maiale insaporiti con senape integrale e miele, una cosa che non si può descrivere a parole ma che di riempie il cuore di gioia.

Dato che la carne è così buona, decidiamo di farci portare un vino, così scegliamo una bottiglia di primitivo biologico di soli 20€ che si rivela una vera sorpresa. Le note di pellame, frutti rossi e tabacco ci sono tutte, l’aroma è intenso, il sapore delicato e non c’è nessuna nota di asprezza, di sicuro un vino eccezionale, considerato il costo e pare che l’acquisto di una bottiglia ci abbia permesso di salvare una tartaruga.

Simona e lo spiedino

Anche se non capisco cosa gli prenda a Simona quando chiede al cameriere se può cucinarci la tartaruga salvata alla brace, per un’attimo restiamo tutti in silenzio ad osservarla, fino a che il cameriere non risponde con un sorriso.

Per spezzare dalla carne allo spiedi ci portano delle polpette libanesi, servite con salsa piccante o con una salsa bianca densa dal sapore che non ho ben definito, sono morbide polpette di carne, succose e calde all’interno ed avvolte da una croccante lamatura fritta, una meraviglia per spezzare dai soliti spiedini.

I contorni per ora li hanno dimenticati ma parlando con uno dei camerieri, riusciamo ad ottenerli con l’aggiunta di uno spiedo speciale di involtini di vitello con provola, non presente nel menù ma che ci offre per scusarsi della dimenticanza.

Ci arrivano subito un vassoio di patate fritte con una salsa al formaggio che somiglia ad una cacio e pepe, patate al forno, la cicoria ripassata in padella, ed un piatto di verdure grigliate alla brace.

cicoria ripassata

A parte la salsa cacio è pepe un po’ stucchevole, tutti gli altri contorni sono eccezionali, ma in ogni caso non facciamo prigionieri e spazzoliamo tutto quello che ci hanno portato fino all’ultima briciola, finendo anche il pane.

L’involtino di vitello con dentro la provola è il pezzo forte della serata, ha un gusto che non si dimentica ed una persistenza di sapore che ti inebria i sensi, è una sorta di poesia tra tante parole in prosa.

Finiamo anche quello e poi ci chiedono se ci sentiamo sazi o vogliamo riprendere qualcuno degli spiedini serviti in precedenza. In realtà siamo anche abbastanza sazi e soddisfatti ma la golosità ci impone di farci portare un altro giro di spiedini i maiale alla senape e miele per chiudere in bellezza e dolcezza la serata e poter tornare a casa con un piacevole ricordo.

Kilo è un posto che non ci ha mai deluso, e le carni sono trattate con il dovuto rispetto perché l’origine del locale è il mestiere della macelleria, tanto che volendo si può anche partecipare a dei corsi sulla carne, ma questa è un’altra storia che vi racconteranno al locale se volete.

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